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REGIA: Spike Lee
SCENEGGIATURA: Spike Lee, Richard Price
ATTORI: Keith David, Harvey Keitel, Delroy Lindo, Pee Wee Love, Mekhi Phifer, Regina Taylor, Isaiah Washington, John Turturro...
FOTOGRAFIA: Malik Sayeed
MONTAGGIO: Samuel D. Pollard
MUSICHE: Terence Blanchard
PRODUZIONE: MARTIN SCORSESE, SPIKE LEE
DISTRIBUZIONE: UIP - CIC VIDEO
PAESE: USA 1995
GENERE: Drammatico
DURATA: 128 Min
Trama:
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REGIA: Spike Lee
SCENEGGIATURA: Spike Lee, Richard Price
ATTORI: Keith David, Harvey Keitel, Delroy Lindo, Pee Wee Love, Mekhi Phifer, Regina Taylor, Isaiah Washington, John Turturro...
FOTOGRAFIA: Malik Sayeed
MONTAGGIO: Samuel D. Pollard
MUSICHE: Terence Blanchard
PRODUZIONE: MARTIN SCORSESE, SPIKE LEE
DISTRIBUZIONE: UIP - CIC VIDEO
PAESE: USA 1995
GENERE: Drammatico
DURATA: 128 Min
Trama:
Nel quartiere popolare di Brooklyn il diciannovenne Ronald Dunham, detto Strike (con la passione per i trenini elettrici ed affetto da un'ulcera allo stomaco), guida una banda di giovani spacciatori di colore. Il suo boss, Rodney Little, lo invita a liberarlo di Darryl Adams, uno dei suoi spacciatori che lo sta imbrogliando. Al bar Strike parla col fratello Victor, un onesto lavoratore, di Adams, dipingendolo a fosche tinte. Poco dopo questi viene ucciso con quattro colpi di pistola.
Mentre il dodicenne nero Tyrone, malgrado i tentativi della madre, affascinato dai soldi e dalla disinvoltura di Ronald, rimane da questi plagiato, Victor si costituisce come reo del delitto Adams. Ma il detective Rocco Klein, colpito dalle ottime referenze di Victor e convinto che voglia "coprire" il fratello Ronald, stringe "d'assedio" questi, compromettendolo sia con i suoi compagni sia col boss, che lo minaccia di morte se lo coinvolge nella faccenda. Grazie alle indicazioni di Larry Mazilli, un collega poliziotto, Rocco può arrestare Rodney lasciandogli intuire che lo ha tradito Strike il quale, sentendosi braccato, si prepara a fuggire e dà alla cognata la cauzione per far uscire dalla prigione Victor. Rodney ordina di eliminare Strike al suo scagnozzo Harold, che viene però ucciso da Tyrone con la pistola che aveva sottratto a Strike il quale, ormai spaventato dalle minacce dell'agente di colore André, cercava di "sganciarsi" dal ragazzo ormai plagiato. Mentre Rocco "prepara" una confessione per Tyrone che gli riduca al minimo il riformatorio, André malmena per strada Ronald che poi deve fuggire da Rodney, liberato nel frattempo sotto cauzione, e si rifugia nel commissariato. Rodney gli distrugge l'automobile; e mentre la madre di Victor conferma a sorpresa che é proprio lui l'autore del delitto, Strike viene accompagnato alla stazione da Rocco, che lo invita a non farsi più rivedere.
Critica:
Spike Lee, in Clockers , propone la difesa dell'integrità della persona umana. Non lo fa con un retorico appello ai principi. Ci arriva, sicuro della bontà delle proprie ragioni, ricorrendo a un linguaggio cinematografico che rappresenta, e non la rimuove, la drammaticità di una situazione. Non approfitta neppure di certi risvolti romanzeschi (per l'assassinio del "disubbidiente" va in prigione il fretelli buono dello spacciatore) che lo sceneggiatore Richard Price gli aveva preparato. Li frantuma, li restituisce alla cronaca. La sua cinepresa, spostandosi nel quartiere, sostando fra gli spacciatori, non indietreggiando davanti ai corpi degli uccisi, raccogliendo frammenti dei dialoghi, fondendo piano visivo e piano sonoro (musica "rap"), ci spinge all'interno di un universo sporco, nel mezzo di episodi colti nel corso del loro svolgersi. Si badi, a prova della maturità narrativa di Lee, alla scena dello spaccio del "crack" con quel pellegrinaggio di compratori, con quello slogan di continuo ripetuto: "Prendi due e paghi uno". (Il Messaggero, Fabio Ferzetti, 31/10/95) Seguendo Keitel entriamo nel mondo di Strike, irretito da un boss della droga e, insieme, dalla furbizia del poliziotto che a poco a poco gli mette contro gli altri spacciatori constringendolo a una fuga ubriacante, inseguito da una macchina da presa impazzita, e da musiche sempre più eccitate dalla spirale destinata a travolgerlo. Anche se il delitto - come scopriremo alla fine - è stato commesso da un ragazzino insospettabile affascinato dai "clockers", e che tornerà alla vita normale dopo il riformatorio nella conclusione aperta alla speranza in cui si stemperano le rabbie d'uno Spike Lee costretto a descrivere il degrado del quartiere dov'è nato. Con Harvey Keitel, sullo schermo in un'infinità di film ma sempre interessante per la maschera spressivamente arcigna, John Turturro è un poliziotto magrolino ma possente quando deve fare a pugni, e l'attore di colore Mekhi Phifer lo sfortunato Strike. (Il Giornale, Alfio Cantelli, 27/10/95) Spike Lee, per la prima volta con una sceneggiatura non scritta da lui, stenta ad imboccare la strada che questa gli suggerisce, particolarmente nei momenti più dichiaratamente "allegorici", che egli si prova a piegare sul versante realistico e sé congeniale. Ma ciononostante, Clockers, nella sua commozione appena sfumata (la malattia che probabilmente ucciderà Strike), è un film notevole e un ulteriore tassello nella rappresentazione del malessere sociale della società americana, ammirevolmente interpretato da Harvey Keitel, John Turturro e dall'esordiente Mekhi Phifer nel ruolo di Strike. (La Gazzetta del Mezzogiorno, Vito Attolini, 28/10/95)
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