Kapò (1960) (DVDRip)

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REGIA: Gillo Pontecorvo
SCENEGGIATURA: Gillo Pontecorvo, Franco Solinas
ATTORI: Susan Strasberg, Laurent Terzieff, Emmanuelle Riva, Didi Perego, Gianni Garko, Sima Janicevic, Graziella Galvani, Dragomir Felba, Paola Pitagora...
FOTOGRAFIA: Aleksandar Sekulovic, Marco Scarpelli, Marcello Gatti, dusko perkovic
MONTAGGIO: Roberto Cinquini
MUSICHE: Gillo Pontecorvo, Carlo Rustichelli
DISTRIBUZIONE: CINERIZ - RICORDI VIDEO
PAESE: Italia 1960
GENERE: Drammatico
DURATA: 118 Min

Trama:
Scampata alla morte, facendosi passare per criminale comune, in un campo di lavoro tedesco in Polonia orfana ebrea diventa kapò, cioè caposquadra-aguzzina delle sue compagne, aizzata alla ferocia dalla logica spietata del lager. L’amore per un prigioniero russo la redime.
Frutto di un impegno austero (scritta dal regista con Franco Solinas) e delle buone intenzioni, questa parabola sulla degradazione e sulla distruzione della dignità nei lager nazisti svicola nella 2ª parte verso la demagogia sentimentale di una storia di amore, redenzione e morte e nella bravura effettistica e ostentata della carneficina finale trasformando una tragedia in un mediocre melodramma. Diede origine a una violenta stroncatura, intitolata “De l’abjection”, di Jacques Rivette (Cahiers du Cinéma n. 120, giugno 1961) che rimproverò al regista, in particolare, la carrellata in avanti per inquadrare il cadavere della Riva, suicida sul filo spinato elettrificato. Quella polemica recensione fu lo spunto, trent’anni dopo, per un saggio del critico Serge Daney. Nastro d’argento 1961 per Didi Perego, attrice non protagonista.


Critica:
"L'intriseca suggestione umana e morale della materia trattata conferisce al film un valore spettacolare che talora sembra superare la qualità del lavoro dal punto di vista cinematografico. Il film, molto curato e condotto con notevole senso di misura, si perde tuttavia in talune lungaggini e ripetizioni, e difetta talvolta di intuizioni capaci di dare ali di posia alla tragedia. La descrizione del "lager", l'arrivo dei prigionieri russi, alcuni colloqui amorosi, le pagine conclusive, dove l'odio e la disperazione si placano nella preghiera, sono tra le cose migliori del film, che si avvale di un'interpretazione intensa ed efficace, di una fotografia accurata, di un commento musicale particolarmente adatto." (Segnalazioni cinematografiche, vol. 48, 1960)"Pontecorvo descrive fatti ed episodi che rispecchiano una condizione umana tragica (...) ma non riesce ad interpretarli nella loro complessa formulazione morale: la sua storia si ferma (...) là dove sarebbero necessari l'approfondimento del tema e una dimensione umana (...) dei personaggi." (Gianni Rondolino, "Film 1963", Feltrinelli Editore, a cura di Vittorio Spinazzola)

NOTE:
- ESTERNI GIRATI IN JUGOSLAVIA.- PRESENTATO NELLA SEZIONE INFORMATIVA DEL XXI FESTIVAL DI VENEZIA (1960).- NASTRO D'ARGENTO 1961 A DIDI PEREGO COME MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA E PREMIO PER LA MIGLIOR INTERPRETAZIONE FEMMINILE A SUSAN STRASBERG AL FESTIVAL DI MAR DEL PLATA 1961.

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