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REGIA: Eric Mandelbaum
ATTORI: Thora Birch, Keith Carradine, Brendan Sexton III, Leo Fitzpatrick, Dean Winters, Scott Cohen, Dan Moran, Adam Ferrara, Colleen Camp, Derek Cecil...
PAESE: USA 2009
DURATA: 92 Min.
Trama:
Harry Berge è un lavoratore non più giovane e solitario che non vuole trascorrere da solo le vacanze di Natale. Lo ritroviamo morto nella vasca da bagno di Barbara Hoffman, una giovane prostituta. Barbara riesce a convincere Jerry Davies, che l’ama ciecamente, a trasportare il cadavere fuori casa e seppellirlo nella neve. Jerry però, convinto com’è che la sua amata non abbia nulla a che vedere con il decesso, si reca dal detective Lulling raccontandogli tutto. Si scoprirà che Barbara è abilissima nell’attrarre uomini soli e nell’impadronirsi delle loro proprietà. Barbara Hoffman non è un personaggio di finzione. È una più che brillante studentessa di biochimica dalla doppia vita che fu al centro, negli Anni Settanta, di un processo che catalizzò l’attenzione dei media e che, a trent’anni di distanza dalla condanna della protagonista, riveste una sua importanza non avendo Barbara mai concesso un’intervista né mai presentato domanda di libertà condizionale.
Mandelbaum però non è interessato a dirigere l’ennesimo crime movie che ricostruisca le vicende nello stile di un riassunto per immagini. La sua macchina da presa penetra nel gelido inverno del Wisconsin alla ricerca del blocco di ghiaccio che cristallizza l’azione di una giovane e intelligente donna dalla doppia personalità. Barbara (interpretata da una Thora Birch la cui temibile inespressività si rivela un valore aggiunto) non è una dark lady da manuale. È una donna anaffettiva che fa di questa sua tara il punto di forza di un’azione che tiene sotto scacco uomini dalla diversa personalità. Se con il protettore Ray Curtis intrattiene un classico rapporto velatamente sadomasochistico con tutti gli altri uomini esercita un dominio assoluto concedendosi o rifiutandosi al rapporto a seconda delle situazioni. Lo sconcerto che crea in chi ha legamii con lei è reso con grande partecipazione psicologica da Brendan Sexton III nel ruolo di Jerry.
Nel suo sguardo, nei suoi gesti, nel suo divenire complice e al contempo essere certo della estraneità ai fatti di colei che lo tiene sotto totale controllo si possono leggere le drammatiche ingenuità di un personaggio degno di un film dei Cohen.
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