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USCITA CINEMA: 27/09/2002
REGIA: Steven Spielberg
SCENEGGIATURA: Scott Frank, Jon Cohen
ATTORI: Tom Cruise, Colin Farrell, Max von Sydow, Peter Stormare, Samantha Morton, Lois Smith, Steve Harris, Neal McDonough, Patrick Kilpatrick...
FOTOGRAFIA: Janusz Kaminski
MONTAGGIO: Michael Kahn
MUSICHE: John Williams
DISTRIBUZIONE: 20th Century Fox
PAESE: USA 2002
GENERE: Thriller
DURATA: 140 Min
Trama:
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USCITA CINEMA: 27/09/2002
REGIA: Steven Spielberg
SCENEGGIATURA: Scott Frank, Jon Cohen
ATTORI: Tom Cruise, Colin Farrell, Max von Sydow, Peter Stormare, Samantha Morton, Lois Smith, Steve Harris, Neal McDonough, Patrick Kilpatrick...
FOTOGRAFIA: Janusz Kaminski
MONTAGGIO: Michael Kahn
MUSICHE: John Williams
DISTRIBUZIONE: 20th Century Fox
PAESE: USA 2002
GENERE: Thriller
DURATA: 140 Min
Trama:
I nomi in gioco sono certo "garanti di cinema", livello altissimo. Per cominciare Philip K. Dick, scrittore-culto di fantascienza (ha firmato Blade Runner e Atto di forza, fra gli altri), poi c'è Spielberg dietro alla macchina e Cruise davanti. Più di così… Siamo nel 2054, a Washington, dove è stato messo a punto un sistema capace di prevedere i crimini, dunque prevenirli. Niente di particolarmente tecnologico: semplicemente tre umani dotati di capacità paranormali.
Si chiamano pre-cog, da precognitives. I loro nomi sono un inno al "giallo", Agatha come Christie, Dashiell come Hammett e Arthur come Conan Doyle. Vivono in una piscina e hanno visioni che poi trasmettono a un secondo livello, a un'unità di pronto intervento, il cui eroe è John Anderton (Cruise). Ma ecco che i veggenti a un certo punto indicano proprio John come futuro omicida di un tale che non conosce. Dunque il detective comincia la caccia a se stesso, naturalmente c'è la possibilità di qualche trucco, qualcuno per esempio potrebbe fabbricare non false prove, ma false visioni. Da qui una corsa contro il tempo, che è breve, con azioni alla Cruise-Spielberg, dunque esagerate e accattivanti. Sia chiaro che l'azione prevale, come prevale la ricerca del successo di pubblico rispetto ai significati letterari, anche se Spielberg ha detto di averne avuto abbastanza di "quel" successo e di aver finalmente costruito una storia perfettamente a propria misura. Chi ha praticato Dick (morto nell'82, giusto l'anno di Blade Runner) trova che la grande attitudine critica e dolorosa dello scrittore, principe delle metafore fantastiche, lascia troppo spazio al Cruise delle missioni impossibili e al regista sublimatore di effetti speciali. Anche se la storia, e il film, "ci sono".
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