L’ultima alba (2003) (DVDRip)

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USCITA CINEMA: 21/11/2003
REGIA: Antoine Fuqua
SCENEGGIATURA: Alex Lasker, Patrick Cirillo
ATTORI: Bruce Willis, Chad Smith, Monica Bellucci, Cole Hauser, Fionnula Flanagan, Tom Skerritt, Paul Francis, Eamonn Walker, Johnny Messner, Charles Ingram...
FOTOGRAFIA: Mauro Fiore, Keith Solomon
MONTAGGIO: Conrad Buff IV
MUSICHE: Hans Zimmer, Lisa Gerrard
DISTRIBUZIONE: MEDUSA
PAESE: USA 2003
GENERE: Azione, Drammatico, Thriller
DURATA: 121 Min

Trama:
Dopo un colpo di stato in Nigeria, al comandante Walters è affidato il compito di portare in salvo i componenti di una missione, il cui capo è la dottoressa Lendricks, che presta la sua opera di medico volontario nella giungla. La donna non vuole però abbandonare i pazienti al loro destino, e d’altronde Waters non può imbarcare gli indigeni sul suo elicottero per non incorrere in ritorsioni diplomatiche.
Preso da un soprassalto di umanità, l’ufficiale decide di disobbedire agli ordini e di accompagnare i componenti della missione fino al confine con il Camerun. Con un soggetto già di per sé delirante, sarebbe stato un miracolo confezionare un film equilibrato. Il regista Antoine Fuqua, dal canto suo, usa la mano pesante e produce una pellicola di un manicheismo talmente fuori da ogni logica da risultare aberrante. Se si aggiungono le non-recitazioni di un Bruce Willis tornato a svolgere un ruolo di action-hero, e di una Monica Bellucci troppo bella per la giungla africana, il risultato è scontato: un film senza capo né coda, banale nello svolgimento, perfino noioso nell’intreccio nonostante esplosioni e colpi di fucile. E dall’epigrafe (in cui si sollecitano “i buoni” all’azione, affinchè il male non trionfi) guarda caso affine al Bush-pensiero. Capolavoro trash, ma cinematograficamente nullo.

Critica:
"'L'ultima alba' è un exploit di retorica umanitaria, un inno all' America che difende le democrazie, un interminabile film bellico che non approda a nulla, non emoziona e non commuove perché non è mai sincero e credibile, neppure negli stereotipi del vecchio cinema. Mancano al secondo film di Fuqua, i pregi del primo, 'Training Day': non c' è ritmo interno, è psicologicamente labile quando non ridicolo, manda il cast in tilt." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera, 22 novembre 2003)

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