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USCITA CINEMA: 21/01/2011
REGIA: Denis Villeneuve
SCENEGGIATURA: Wajdi Mouawad, Valérie Beaugrand-Champagne
ATTORI: Lubna Azabal, Mélissa Désormeaux-Poulin, Maxim Gaudette, Rémy Girard, Abdelghafour Elaaziz, Allen Altman, Mohamed Majd, Baya Belal...
FOTOGRAFIA: André Turpin
MONTAGGIO: Monique Dartonne
MUSICHE: Grégoire Hetzel
PAESE: Canada 2010
GENERE: Drammatico
DURATA: 130 Min
Trama:
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USCITA CINEMA: 21/01/2011
REGIA: Denis Villeneuve
SCENEGGIATURA: Wajdi Mouawad, Valérie Beaugrand-Champagne
ATTORI: Lubna Azabal, Mélissa Désormeaux-Poulin, Maxim Gaudette, Rémy Girard, Abdelghafour Elaaziz, Allen Altman, Mohamed Majd, Baya Belal...
FOTOGRAFIA: André Turpin
MONTAGGIO: Monique Dartonne
MUSICHE: Grégoire Hetzel
PAESE: Canada 2010
GENERE: Drammatico
DURATA: 130 Min
Trama:
Quando il notaio Lebel (Remy Girard), legge a Jeanne e Simon Marwan (Melissa Desormeaux-Poulin, Maxim Gaudette) il testamento della loro madre Nawal (Lubna Azabal), i gemelli restano scioccati nel vedersi porgere due buste, una destinata ad un padre che credevano morto e l’altra ad un fratello di cui ignoravano l’esistenza. Jeanne vede in questo lascito enigmatico, la chiave del silenzio di Nawal, chiusa in un mutismo inesplicabile durante le ultime settimane precedenti la sua morte.
Decide di partire subito per il Medio Oriente per riesumare il passato di questa famiglia di cui non sa quasi nulla. Simon, per quanto lo riguarda, non ha bisogno dei capricci postumi di quella madre che è sempre stata lontana e avara di affetto, ma il suo amore per la sorella lo spingerà presto a unirsi a Jeanne per setacciare insieme la terra dei loro antenati sulle tracce di una Nawal ben lontana dalla madre che conoscevano. Spalleggiati dal notaio Lebel, i gemelli risalgono il filo della storia di colei che ha dato loro la vita, scoprendo un destino tragico marchiato a fuoco dalla guerra e dall’odio e il coraggio di una donna eccezionale. Adattamento dell’opera di successo di Wajdi Mouawad, “La Donna che canta (Incendies)” e una travolgente ricerca iniziatica che coniuga l’orrore della guerra al singolare, rivelando con forza una poesia d’eredità indelebile del ciclo della violenza e la potenza inaudita della resilienza.
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