Titolo originale: Indigènes
REGIA: Rachid Bouchareb
SCENEGGIATURA: Rachid Bouchareb e Olivier Lorelle
ATTORI: Jamel Debbouze (Saïd Otmari), Samy Naceri (Yassir), Roschdy Zem (Messaoud Souni), Sam Bouajila (Abdelkader), Bernard Blancan (Sergente Roger Martinez), Mathieu Simonet (Caporale Leroux)
FOTOGRAFIA: Patrick Blossier
MUSICHE: Armand Amar e Khaled
PAESE: Belgio, Algeria, Francia, Marocco 2005
GENERE: Drammatico, Guerra, Storico
DURATA: 120 Min
Trama 1:
REGIA: Rachid Bouchareb
SCENEGGIATURA: Rachid Bouchareb e Olivier Lorelle
ATTORI: Jamel Debbouze (Saïd Otmari), Samy Naceri (Yassir), Roschdy Zem (Messaoud Souni), Sam Bouajila (Abdelkader), Bernard Blancan (Sergente Roger Martinez), Mathieu Simonet (Caporale Leroux)
FOTOGRAFIA: Patrick Blossier
MUSICHE: Armand Amar e Khaled
PAESE: Belgio, Algeria, Francia, Marocco 2005
GENERE: Drammatico, Guerra, Storico
DURATA: 120 Min
Trama 1:
Durante la II Guerra Mondiale, gli arabi residenti nelle colonie francesi si arruolarono per combattere la guerra di liberazione della madrepatria francese. Nel battaglione comandato dal duro sergente Roger Martinez, il soldato Abdelkader è il leader della truppa, alla ricerca di una promozione da parte del comando; Said è un commilitone analfabeta, felice di servire il suo sergente;
Messaoud è il cecchino del gruppo e vive una storia d’amore con la francese Irène; Yassir sta combattendo insieme a suo fratello per guadagnare un po’ di denaro. Percorreranno insieme la campagna militare che li porterà dall’Italia alla Francia, dove, da soli, difenderanno un vilaggio alsaziano dall’assedio dei nazisti.
Messaoud è il cecchino del gruppo e vive una storia d’amore con la francese Irène; Yassir sta combattendo insieme a suo fratello per guadagnare un po’ di denaro. Percorreranno insieme la campagna militare che li porterà dall’Italia alla Francia, dove, da soli, difenderanno un vilaggio alsaziano dall’assedio dei nazisti.
Trama 2:
Combattere per la madrepatria. Morire per una terra lontana, mai vista. Questa l'avventura vissuta da migliaia di abitanti delle colonie francesi durante la Seconda guerra mondiale. Il film presenta l'esperienza di quattro algerini, arruolati nell'esercito francese per combattere contro l'occupazione nazista. Quattro giovani, ognuno con la propria vita: Messaoud l'innamorato, Yassir il mercenario, Said il povero che cerca fortuna all'estero e Abdelkader l'idealista. Vittime della discriminazione da parte dei soldati francesi, vittime della Storia che non ricorderà il loro sacrificio e quello delle migliaia di coloni morti per l'interesse del colonizzatore. Un film che denuncia e riporta alla luce un aspetto trascurato del conflitto mondiale, riconoscendo il giusto tributo a ogni vittima dell'assurdità della guerra.
Critica:
Dalle note di regia: "Mio padre è arrivato in Francia nel 1947 dall'Algeria, io sono nato in Francia. Da qualche anno ho cominciato a cercare nel passato e ho scoperto storie di guerra e di eroismi che non sono raccontate nei libri di Storia. Così è nato il mio sesto film, Indigènes, sul contributo di vite e di sacrifici dei soldati africani e magrebini nella seconda guerra mondiale. Il film comincia con la guerra in Italia, è lo stesso contesto del film La Ciociara, film che non ho visto, ma ho sentito parlare dei comportamenti malvagi di alcuni soldati marocchini. In Indigènes non ne parlo, non avevo una documentazione precisa e del resto il film è costruito fedelmente sui racconti dei quattro personaggi. I quali credevano nei principi di libertà, uguaglianza e fraternità, si sono battuti per l'indipendenza della Francia, hanno contribuito alla vittoria e, se al ritorno sono stati acclamati dalla popolazione, subito dopo sono stati dimenticati. Anche all'interno dell'esercito francese erano trattati con disparità. Tutto è documentato, compenso dimezzato rispetto ai francesi, permessi concessi con minore facilità, nella divisa portavano i sandali, non avevano scarponi nè indumenti pesanti neanche in pieno inverno. Eppure hanno combattuto sempre in prima linea come gli altri. Eppure non ho trovato rancore nei racconti dei sopravvissuti, nessuno di loro si è pentito del suo sacrificio, tutti dicono che ne valeva la pena.""Retorico e convenzionale (il contrasto con i film di Bruno Dumont e Ken Loach è davvero forte), questo Schindler's List algerino, che ha commosso la platea della stampa internazionale, deve la sua forza nel legame indissolubile tra passato e presente: la Storia non perdona." (Marina Sanna, cinematografo.it)"Erano algerini, marocchini, senegalesi. Nella seconda guerra mondiale combatterono spesso eroicamente con la Francia, ma non avevano certo gli stessi diritti dei francesi. La loro storia non era ancora stata raccontata dal cinema. Lo fa ora con molti mezzi e linguaggio solido, sorvegliato, efficace, il franco-algerino Rachid Bouchareb. Applauditissimo dalla stampa, 'Indigènes' culmina in Provenza e in Alsazia. Fra una battaglia e l'altra sfilano ingiustizie, incomprensioni, rivolte, amori, sogni; e il patriottismo inculcato a forza dagli ufficiali, che divide gli indigeni ma finisce per attecchire, specie contro il nemico nazista. Qua e là Bouchareb rischia il film-discorso, ma nell'insieme dà vita ai suoi personaggi. E finisce per dire cose importanti sul prezzo e la necessità dell'integrazione. Ieri come oggi." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 26 maggio 2006)"Recitato alla grande, scandito da un montaggio mozzafiato, realistico nelle scene a tutto schermo benché del tutto alieno dagli effetti speciali, rigoroso nelle referenze storiche, 'Indigènes' non tenta di beatificare la lunga strada verso la vittoria del pugno assai speciale di soldati: se tanto cinema usa collegare questa marcia alle barbarie delle razzie e degli stupri tramandati, per esempio, da capidopera del livello de 'La ciociara', Bouchareb si guarda bene dal sorvolare sugli episodi vergognosi (come quando i nostri derubano i cadaveri), ma poi risolve i rapporti interpersonali, l'acme dei carnai, le pause di sconsolata felicità con un piglio degno di classici come 'Il grande Uno rosso' o 'Salvate il soldato Ryan'. Dall'Italia alla Francia, dall'Alsazia alla Germania, i disprezzati e dimenticati (anche dal punto di vista della pensione) personaggi indigeni sono, così, messi in grado di rievocare tutta l'abnegazione di cui furono capaci gli originali. Colonna sonora di Khaled."(Valerio Caprara, 'Il Mattino', 26 maggio 2006)"Bouchareb mira all'opera corale, ma focalizza su un gruppo di personaggi dalle motivazioni diverse. Li seguiamo dall'Italia alla Provenza, ai Vosgi, fino alla difesa disperata di un villaggio alsaziano, combattuta dai pochi superstiti contro un battaglione tedesco. Sempre sfruttati, blanditi per convenien
NOTE:
- AL 59MO FESTIVAL DI CANNES (2006) PREMIO PER LA MIGLIOR INTERPRETAZIONE MASCHILE AL GRUPPO DEGLI ATTORI PROTAGONISTI.- PRIMA RAPPRESENTAZIONE EUROPEA IN 'PIAZZA GRANDE' A LOCARNO 2006.- CANDIDATO ALL'OSCAR 2007 COME MIGLIOR FILM STRANIERO.
fonte "RdC - Cinematografo.it"
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