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USCITA CINEMA: 15/02/2008
REGIA: Paul Thomas Anderson
SCENEGGIATURA: Paul Thomas Anderson
ATTORI: Daniel Day-Lewis, Paul Dano, Kevin J. O'Connor, Ciarán Hinds, Russell Harvard, Rhonda Reeves, David Willis, Mary Elizabeth Barrett, Paul F. Tompkins...
FOTOGRAFIA: Robert Elswit
MONTAGGIO: Dylan Tichenor, Tatiana S. Riegel
MUSICHE: Jonny Greenwood
DISTRIBUZIONE: Walt Disney Studios
PAESE: USA 2007
GENERE: Drammatico
DURATA: 158 Min
Trama:
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USCITA CINEMA: 15/02/2008
REGIA: Paul Thomas Anderson
SCENEGGIATURA: Paul Thomas Anderson
ATTORI: Daniel Day-Lewis, Paul Dano, Kevin J. O'Connor, Ciarán Hinds, Russell Harvard, Rhonda Reeves, David Willis, Mary Elizabeth Barrett, Paul F. Tompkins...
FOTOGRAFIA: Robert Elswit
MONTAGGIO: Dylan Tichenor, Tatiana S. Riegel
MUSICHE: Jonny Greenwood
DISTRIBUZIONE: Walt Disney Studios
PAESE: USA 2007
GENERE: Drammatico
DURATA: 158 Min
Trama:
Daniel Plainview è un cercatore d’argento che, alla fine dell’800 trova il petrolio nell’Ovest degli Stati Uniti. La sua ricchezza diventa considerevole grazie anche allo sfruttamento della presenza dell’unico figlio che lo aiuta a convincere i contadini a cedergli i terreni. Troverà però sulla sua strada un giovane predicatore che prima lo aiuterà e poi, temendo un troppo veloce arrivo della modernità, manipolerà contro di lui la comunità.
Le sorti personali, anche se non quelle economiche, di Plainview subiranno un duro colpo quando il figlio, a causa di un incidente presso un pozzo petrolifero, diviene sordo. L’uomo, sempre più accecato da una misantropia assoluta, lo allontanerà da sé precipitando sempre piu’ nell’avidità del possesso. Paul Thomas Anderson si ispira per questo film alle prime 150 pagine del romanzo “Oil!” di Upton Sinclair il quale tratteggiava la biografia a tinte forti del magnate Edward L. Doheny (1856-1935). Il regista che ci ha regalato un film come Magnolia non mentisce le proprie doti di narratore possente sostenuto da un cast all’altezza che vede in pole position la prestazione di Daniel Day Lewis.
Il petroliere è un film fatto di bitume, di corpi che diventano tutt’uno con la terra e l’oro nero che la intride. Corpi pronti ad essere spezzati e anche dilaniati nella ricerca di un possesso avido quanto amorale. I primi venti minuti di proiezione, privi di parole, lasciano un’impressione profonda sullo spettatore quasi volessero offrire una lettura ‘fisica’ sulle origini di una specie ben definiti di capitalismo, quella che crea profitti enormi grazie allo sfruttamento delle viscere della Terra. È in questo grembo (in un film in cui non c’è alcuna protagonista femminile) che Daniel penetra per sottrargli prima l’argento e poi il petrolio. Ma non è questo l’unico sfruttamento. Ce n’è anche uno pulito che non si avvale di muscoli e ossa ma di parole: quello del giovane predicatore che riesce ad abbindolare i suoi fedeli facendo leva sulla loro ignoranza. Se nero è il liquido che sgorga dalla terra altrettanto nera è la divisa di questo falso servitore di Dio.
La denuncia è tanto pesante quanto carica di toni che, come la preziosa colonna sonora che assurge al ruolo di coprotagonista, vanno dall’esasperato al tenue. Non è un film pacificatore quello del regista che ha assistito sul suo ultimo set (quello di Radio America) il grande Bob Altman. Ci sarà chi lo troverà troppo spettacolare per considerarlo d’essai e chi invece lo riterrà troppo duro per avere successo commerciale. Chi scrive ritiene che si tratti di un film spettacolare per cinefili. Sembra un ossimoro ma è così.
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