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USCITA CINEMA: 30/03/2007
REGIA: Gabor Csupo
SCENEGGIATURA: Jeff Stockwell, David Paterson
ATTORI: Josh Hutcherson, AnnaSophia Robb, Zooey Deschanel, Robert Patrick, Bailee Madison, Kate Butler, Judy McIntosh, Lauren Clinton, Devon Wood...
FOTOGRAFIA: Michael Chapman
MONTAGGIO: John Gilbert
MUSICHE: Aaron Zigman
PAESE: USA 2007
GENERE: Avventura
DURATA: 95 Min
Trama:
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USCITA CINEMA: 30/03/2007
REGIA: Gabor Csupo
SCENEGGIATURA: Jeff Stockwell, David Paterson
ATTORI: Josh Hutcherson, AnnaSophia Robb, Zooey Deschanel, Robert Patrick, Bailee Madison, Kate Butler, Judy McIntosh, Lauren Clinton, Devon Wood...
FOTOGRAFIA: Michael Chapman
MONTAGGIO: John Gilbert
MUSICHE: Aaron Zigman
PAESE: USA 2007
GENERE: Avventura
DURATA: 95 Min
Trama:
Jesse è un ragazzino che ha un amore per il disegno e la pittura. La famiglia e la scuola, però non gli danno credito e, spesso, è irriso da qualche bulletto di classe. L’improvvisa e magica amicizia con Leslie lo conduce in un mondo di fantasia, dove la creatività può essere liberata.
La Disney è da sempre stata maestra nel genere per famiglie, e questo viaggio nel fantastico, ha la particolarità di non essere contaminato da incantesimi potteriani ed esseri ultraterreni, ma si basa principalmente sulla capacità umana di immaginare.
Il piccolo e classico scuolabus in cui si verificano gli scontri più accesi si confronta con gli spazi aperti del bosco, mettendo in parallelo acerbe ostilità e amicizia universale. È forse la semplicità di questa opera a essere vincente, perchè gli effetti speciali, sono presenti, ma con moderazione, per lasciar parlare l’umanità. Il regno di Terabithia è il prodotto della fantasia di due ragazzi, che immaginano tutto ciò che vedono.Nell’evoluzione di questo genere cinematografico, c’è un aspetto da non sottovalutare. È come il film veicola un messaggio parlando ai giovani e agli adulti, innalzando la solita morale a qualcosa di più concreto, in una società in cui i confini fra adolescenza e maturità sono labili e quasi scompaiono per la velocità di crescita forzata dall’effetto dei media.
Di conseguenza, Un ponte per Terabithia non è un percorso verso uno scontato lieto fine, ma un cammino verso una luce, un’apertura che ha il sapore di un piccolo sogno.
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