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USCITA CINEMA: 25/07/2003
REGIA: Francisco Plaza
SCENEGGIATURA: Francisco Plaza, Fernando Marias
ATTORI: Erica Prior, Teresa Gimpera, Craig Hill, Trae Houlihan, Denis Rafter, John O'Toole, Frank O'Sullivan, Craig Stevenson...
FOTOGRAFIA: Pablo Rosso
MONTAGGIO: Jose Ramon Lorenzo Picado
MUSICHE: Mikel Salas
PAESE: Spagna 2001
GENERE: Thriller
DURATA: 93 Min
Trama:
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USCITA CINEMA: 25/07/2003
REGIA: Francisco Plaza
SCENEGGIATURA: Francisco Plaza, Fernando Marias
ATTORI: Erica Prior, Teresa Gimpera, Craig Hill, Trae Houlihan, Denis Rafter, John O'Toole, Frank O'Sullivan, Craig Stevenson...
FOTOGRAFIA: Pablo Rosso
MONTAGGIO: Jose Ramon Lorenzo Picado
MUSICHE: Mikel Salas
PAESE: Spagna 2001
GENERE: Thriller
DURATA: 93 Min
Trama:
Theodore Logan si suicida sparandosi un colpo in testa. La figlia Daniella cerca di ricostruire gli eventi accaduti negli ultimi giorni di vita del padre per scopre le ragioni del gesto. La sua ricerca la conduce a scoperte inquietanti sulla vera natura della personalità del genitore. Che non era l’altruista e comprensiva figura che conosceva, bensì un uomo crudele e pericoloso. Tanto pericoloso da lasciarsi coinvolgere in un patto scellerato che la riguarda direttamente…
Ennesimo horror spagnolo a transitare sui nostri schermi in queste stagioni, “Second name” – tratto da un romanzo del caposcuola Ramsey Campbell -è una pellicola bifronte. La sceneggiatura è intrigante, così come il tentativo di far paura partendo non da improbabili mostri ma da un quotidiano che man mano si rivela terrificante. E il regista è bravo a creare un’atmosfera paranoica e claustrofobica. Purtroppo non lo è altrettanto a padroneggiare la narrazione, che scorre ripetitiva impedendo di appassionarsi a quanto accade sullo schermo, almeno fino a un finale – intelligente – più lugubre e disperato della media. Si può vedere, ma è più un’occasione mancata che una riuscita totale.Critica:
"Cattedrali e fiammelle di candele, legami di sangue, funerali e cimiteri, tombe scoperchiate, inni sacri, topi, insetti, preti indegni, visita ginecologica e autopsia, il colore azzurro, la notte: del repertorio dell'horror o del noir alla spagnola manca quasi nulla in 'Second Name' del trentenne Paco Plaza, tratto dal romanzo di Ramsey Campbell 'The Pact of the Fathers'. In un alternarsi di frenesia e stasi, il film non ha particolari qualità stilistiche né valori di recitazione, si stanca un po' presto, ma rimane interessante. (...) Faccenda un po' mirabolante ma ben presentata e raccontata, misteriosa e feroce. La protagonista Erica Prior ha una faccia bella e attonita, poco espressiva, che va benissimo per il personaggio; il capovolgimento delle care figure famigliari in criminali quotidiani è ben realizzato". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 27 luglio 2003) "Il giovane Plaza (classe1973) deve aver letto male il romanzo di Campbell perché nulla traspare dell'angosciante indeterminatezza dello scrittore. Le immagini sono invece televisive, esteticamente molto simili alle inchieste ricostruite da 'Chi l'ha visto?' per nulla attente alla valorizzazione delle atmosfere più gotiche. Senza contare che il cast sembra composto da attori di una filodrammatica di paese, quasi avessero fatto apposta a scegliere i più scarsi tra gli scarsi. Insomma, rispetto al precedente 'Nameless', che ha una genesi produttiva simile, un preoccupante passo indietro. Il sospetto è che Julio Fernàndez, patron della Filmax e socio di Brian Yuzna, si stia fidando troppo della sua scuderia di acerbi esordienti. Il mistero più inquietante riguarda comunque la distribuzione italiana: perché diavolo si fa uscire in sala un titolo così insignificante e non 'Dàgon' di Stuart Gordon, della stessa casa produttrice, che è molto più riuscito?". (Mauro Gervasini, 'Film Tv', 10 agosto 2003) "Invece di lasciarsi sedurre da zombi e altri mostri soprannaturali, Paco Plaza adatta un romanzo di Ramsey Campbell imperniato sull'orrore del comportamento di personaggi quotidiani; dove la normalità apparente maschera segreti inconfessabili. Paco bagna il racconto nelle proprie ossessioni religiose, predisponendo lo spettatore a un buon potenziale di suggestione: all'inizio la struttura a inchiesta è intrigante mentre, nel personaggio di Daniella, i confini tra realtà e paranoia si fanno sottili. Peccato che il modo di narrare, languido e ripetitivo, distolga presto l'attenzione, senza che un finale particolarmente lugubre valga a risollevarla". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 25 luglio 2003)
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