Scarica il film da Megaupload QUI o QUI
Guarda il film su Megavideo QUI
USCITA CINEMA: 09/07/2010
REGIA: Vicky Jenson
SCENEGGIATURA: Kelly Fremon
ATTORI: Alexis Bledel, Jane Lynch, Michael Keaton, Rodrigo Santoro, Zach Gilford, Carol Burnett, Andrew Daly, Anna Khaja, Catherine Reitman, Bobby Coleman...
FOTOGRAFIA: Charles Minsky
MONTAGGIO: Dana Congdon
MUSICHE: Christophe Beck
PRODUZIONE: Fox Atomic, The Montecito Picture Company
PAESE: USA 2009
GENERE: Commedia
DURATA: 89 Min
Trama:
Guarda il film su Megavideo QUI
USCITA CINEMA: 09/07/2010
REGIA: Vicky Jenson
SCENEGGIATURA: Kelly Fremon
ATTORI: Alexis Bledel, Jane Lynch, Michael Keaton, Rodrigo Santoro, Zach Gilford, Carol Burnett, Andrew Daly, Anna Khaja, Catherine Reitman, Bobby Coleman...
FOTOGRAFIA: Charles Minsky
MONTAGGIO: Dana Congdon
MUSICHE: Christophe Beck
PRODUZIONE: Fox Atomic, The Montecito Picture Company
PAESE: USA 2009
GENERE: Commedia
DURATA: 89 Min
Trama:
La giovane Ryden Malby (Alexis Bledel), appena laureata, non ottiene il lavoro da lei tanto bramato, e complice anche il fatto di essersi licenziata poche ore prima, certa di realizzare il suo obiettivo lavorativo, si trova disoccupata e senza un soldo. E' cosi costretta a tornare a vivere in famiglia, coi genitori Walter (Michael Keaton) e Marbella (Jane Lynch) e il fratellino Hunter (Bobby Coleman).
Il miglior amico di Ryden, Adam (Zach Gilford), musicista che sogna di studiare legge alla Columbia, è da tempo segretamente innamorato di lei, ma la ragazza non sembra accorgersene. Invece si infatua del fascinoso David Santiago (Rodrigo Santoro), vicino di casa, conosciuto perchè suo padre gli investì con la macchina, per sbaglio, il gatto. Questo porta inevitabilmente dei cambiamenti nel rapporto tra Ryden e Adam, che arriva a dimenticarsi degli appuntamenti e degli impegni presi con l'amico, poichè totalmente rapita dalla nuova fiamma. E nel frattempo anche la ricerca di un lavoro soddisfacente diventa più ardua del previsto.
Lo sciopero degli sceneggiatori in America ha innegabilmente dato i suoi frutti, e ha permesso a menti lobotomizzate di cimentarsi in questo lavoro tutt'altro che semplice. E' altrimenti inspiegabile una sceneggiatura di questo tipo, con dialoghi che toccano il picco della banalità cinematografica (Io ti amo - Sono felice, ti amo anch'io) e che provocano ben più di un semplice latte alla ginocchia, ma un vero e proprio giramento alle parti basse. Stentiamo a credere che anche le teenager, pubblico a cui è esclusivamente rivolta questa "pellicoletta", smaliziate come sono oggigiorno, possano trovare degli spunti di interesse in frasi così "false" e costruite a tavolino, quando poi si osservano prodotti del tutto originali ed intriganti come il recente 500 giorni insieme. L'archetipo del menage a trois, platonico per metà, è qui al massimo della sua semplicità, con il "classico" miglior amico innamorato della protagonista che invece ama un fascinoso ultimo arrivato. Lo sviluppo narrativo è tutto qui, in questo costrutto abusato migliaia di volte dal cinema di genere, e tutto ciò che è di contorno è solo un riempitivo per raggiungere un minutaggio "accettabile" (e oseremmo dire che novanta minuti, sono veramente troppi per assistere a tale boria). Michael Keaton cerca di rivitalizzare almeno il lato comico, grazie a scenette e brevi sketch improntate alla risata facile ma che, complice una monotonia irritante, finiscono anch'esse per annoiare senza spunti di sorta. Lieto fine, segreti svelati che son davanti agli occhi di tutti, ricrearsi di rapporti familiari incrinati: la Jensen, ben lontana dagli albori di Shrek, dirige gli attori in una messa in scena demenziale e priva di brio o qualsivoglia motivo di interesse da parte dello spettatore, facendo naufragare totalmente anche l'abilità recitativa della Bledel, a dire il vero mai eccelsa, che qui in veste di punto focale della trama mostra tutti i suoi limiti. In un periodo "globale" in cui trovare lavoro non sia proprio l'impresa più facile del mondo, è sempre un piacere constatare come gli americani affrontino un tema così cruciale in maniera del tutto sconsiderata, e pur consapevoli del fatto si tratti, negli intenti, di una commedia, mancano totalmente sia i motivi per (sor)ridere e anche quel minimo di intelligenza sociale. Ma per quest'ultima, forse chiediamo troppo, a una Hollywood sempre più propensa a pensare agli incassi che alla reale qualità di un prodotto. Bocciato...e adesso?
0 commenti:
Posta un commento