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REGIA: Carlo Carlei
SCENEGGIATURA: Carlo Carlei, Gualtiero Rosella
ATTORI: Manuel Colao, Sal Borgese, Francesca Neri, Jacques Perrin, Severino Saltarelli, Federico Pacifici, Gianni Pallavicino, Anita Zagaria, Lucio Zagaria...
FOTOGRAFIA: Raffaele Mertes
MONTAGGIO: Carlo Fontana, Claudio Di Mauro
MUSICHE: Carlo Siliotto
PRODUZIONE: CRISTALDI FILM, FANDANGO, RAITRE (ROMA) - FILDEBROC (PARIS)
PAESE: Italia 1992
GENERE: Drammatico
DURATA: 100 Min
Trama 1:
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REGIA: Carlo Carlei
SCENEGGIATURA: Carlo Carlei, Gualtiero Rosella
ATTORI: Manuel Colao, Sal Borgese, Francesca Neri, Jacques Perrin, Severino Saltarelli, Federico Pacifici, Gianni Pallavicino, Anita Zagaria, Lucio Zagaria...
FOTOGRAFIA: Raffaele Mertes
MONTAGGIO: Carlo Fontana, Claudio Di Mauro
MUSICHE: Carlo Siliotto
PRODUZIONE: CRISTALDI FILM, FANDANGO, RAITRE (ROMA) - FILDEBROC (PARIS)
PAESE: Italia 1992
GENERE: Drammatico
DURATA: 100 Min
Trama 1:
Dopo aver effettuato un agguato mortale, un popolano rientra in casa come se non fosse responsabile della morte dei due giovani pastori da lui crivellati a colpi di lupara, e si reca a posare il fucile in granaio, osservato a sua insaputa da Vito, uno dei figli, appena dodicenne. L'uomo siede a cena imperturbabile con la famiglia.
Ma l'indomani, mentre è occupata a stendere il bucato, sua moglie cade a sua volta sotto i colpi di lupara di sconosciuti, mentre Vito, spaventatissimo, si appiatta sotto un letto, fra la rete e i ferri ai quali è assicurata, sfuggendo così alla sparatoria che annienta in pochi minuti tutti i familiari presenti. Ritornata la calma, Vito si allontana cauto dal suo provvidenziale nascondiglio, rendendosi conto, all'estremo del terrore, di esser l'unico sopravvissuto della famiglia. Poichè ha un fratello maggiore che vive col gregge in montagna corre atterito da lui. Ma qui scopre che la sua famiglia teneva in ostaggio un coetaneo, Simone, ora cadavere. Fuori di sè per il continuo terrore, Vito raccoglie lo zainetto del bambino ucciso e fugge di nuovo. Semianalfabeta, riesce a stento a individuare la provenienza della piccola vittima, ma decide di raggiungere la famiglia del piccolo Simone, affrontando rischi e peripezie senza fine
Trama 2:
Un vero uomo non ha paura della morte
La fuga è una questione di vita
Nella Calabria degli anni ’80 la paura e l’indifferenza regna sovrana tra le famiglie che vivono nelle campagne immerse nelle vallate. Lì, in una di queste fattorie, vive Vito, bambino di 10 anni, terzo figlio di un “uomo d’onore” della anonima sequestri Calabrese. La sua vita cambierà radicalmente quando un regolamento di conti porterà al completo sterminio della sua famiglia, al quale scamperà per fortuna nascondendosi allo sentire del primo sparo.
Alla visione dei suoi fratelli, i nonni e la madre defunti, e soprattutto dopo aver visto il padre in fin di vita agonizzante nella stalla, Vito comincerà una corsa a prima vista senza meta ma che invece lo condurrà là dove il padre e i suoi complici tenevano in ostaggio un bambino di una famiglia benestante Toscana. Ma al suo arrivo nella grotta, nascosta nelle foreste Calabresi, troverà solo il corpo del ragazzo sequestrato, ormai morto, e il suo nuovo aguzzino ancora intento ad assaporare il compiuto. Da qui in poi sarà per Vito una costante fuga verso la salvezza, prima verso Roma dal suo unico parente ancora vivo, poi verso la Toscana, verso la famiglia del povero ragazzo ucciso e al quale egli non ha potuto dare nessun aiuto.
Un film che è una piccola opera d’arte
Tralasciando la storia che racconta una storia di fantasia ma basata su eventi che hanno caratterizzato realmente l’inizio degli anni ’80 italiani, questo film si presenta come un piccolo esperimento artistico. Non fraintendetemi, la storia è molto toccante e il susseguirsi di emozioni forse un po' scontate non lascia mai lo spettatore. Ma l'attenzione va subito alle calde immagini soleggiate della Calabria e alle avvolgenti musiche che accompagnano tutto il film. La voluta e ricercata tonalità giallastra, che rende le immagini calde e avvolgenti, pare realizzata per rendere la storia meno violenta della realtà, soprattutto perche vissuta dagli occhi di un bambino di 10 anni. Scelta alternativa e convincente anche per quanto concerne il reparto audio. Le musiche hanno infatti molta più importanza dei dialoghi, ridotti allo stretto necessario per narrare la storia. Gli accompagnamenti seguono ogni scena del film delineandone i caratteri del momento: più veloci e martellanti nelle scene di “fuga” e di azione più in generale, più lenti e dolci negli inframezzi di tranquillità o dolcezza.
Davvero una bella scelta, diversa dal solito “film denuncia” che altro non vuole mostrare che la realtà, ma che nulla toglie alla crudeltà e cattiveria di alcune sanguinolente scene che servono per far tornare lo spettatore alla vita vera che il film, in alcuni momenti, tenta di far sembrare sogni o incubi, ma sempre qualcosa di irreale.
Audio e video
Il film in sala risale al 1993, era in cui il DVD era ancora utopia o simile, ma la sua trasposizione nell'argenteo dischetto non risente molto della sua età. Il video è molto buono, non si notano problemi di compressione di sorta e le immagini risultano ben ripulite e nitide.
L'audio viene presentato nella sola lingua italiana ma in due formati distinti: DD2.0 come originalmente usato anche nelle sale cinematografiche e DD5.1 rimasterizzato per impegnare gli impianti home theatre più moderni. In quest'ultima scelta l'audio risulta buono nonostante si senta non essere un 5.1 “nativo”, ma le musiche ne guadagnano molto avvolgendo da ogni angolo lo spettatore. I dialoghi invece, sporadici e ristretti al necessario, sono forse un po' troppo bassi e a volte si ha difficoltà a seguirli interamente.
Extra
-Commento del regista
-Scene inedite commentate dal regista
-Filmato sul BackStage del film
-Uno speciale Interviste con i protagonisti del film
-Galleria fotografica
-Recensioni dal mondo
Commento finale
Mi sono avvicinato al film credendo di dover vedere il solito film “all'italiana” su camorra o malavita organizzata. Pensavo di assistere alla solita moralistica storia in cui il bene deve vincere sul male. Pensavo... e per fortuna pensavo sbagliato. Ho scoperto un film intelligente, che ricorre alla violenza solo quando la narrativa lo necessita e che riesce ad esprimere realmente ciò che un bambino potrebbe provare sentendosi perseguitato e a rischio di vita, ma che, essendo bambino, non vuole rinunciare ai propri sogni ed ai ricordi di una famiglia che non vedrà più.
E' un film che fa riflettere e che non deve esser visto con superficialità, perchè altrimenti se ne perderebbe il lato migliore, quello della speranza che non viene mai a mancare.
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