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REGIA: Massimo Venier, Aldo, Giacomo, Giovanni
SCENEGGIATURA: Giovanni, Giacomo, Aldo, Massimo Venier, Walter Fontana, Paolo Cananzi
ATTORI: Aldo, Giovanni, Giacomo, Marina Massironi, Silvana Fallisi, Paola Cortellesi, Daniela Cristofori, Max Pisu, Antonio Catania, Augusto Zucchi...
FOTOGRAFIA: Arnaldo Catinari
MONTAGGIO: Claudio Cormio
MUSICHE: Samuele Bersani
DISTRIBUZIONE: MEDUSA
PAESE: Italia 2000
GENERE: Comico
DURATA: 110 Min
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REGIA: Massimo Venier, Aldo, Giacomo, Giovanni
SCENEGGIATURA: Giovanni, Giacomo, Aldo, Massimo Venier, Walter Fontana, Paolo Cananzi
ATTORI: Aldo, Giovanni, Giacomo, Marina Massironi, Silvana Fallisi, Paola Cortellesi, Daniela Cristofori, Max Pisu, Antonio Catania, Augusto Zucchi...
FOTOGRAFIA: Arnaldo Catinari
MONTAGGIO: Claudio Cormio
MUSICHE: Samuele Bersani
DISTRIBUZIONE: MEDUSA
PAESE: Italia 2000
GENERE: Comico
DURATA: 110 Min
Trama:
Giacomo suona al campanello di Giovanni, quest’ultimo però gli sbatte la porta in faccia: solo dopo varie insistenze accetta di farlo entrare. I due hanno litigato molto tempo prima. Giacomo spiega a Giovanni che Aldo si trova in Sicilia, in fin di vita per un non meglio precisato incidente: Giovanni di malavoglia accetta di partire per incontrarlo un’ultima volta. Alla stazione i due incontrano Marina, pronta a unirsi a loro: quando la vede, Giovanni si irrigidisce ma poi accetta di partire ugualmente.
Durante il lungo viaggio in treno, tramite dei flashback, si rievoca la loro storia. Tre anni prima erano amici inseparabili: Aldo faceva la comparsa in opere liriche, Giacomo il doppiatore (sempre e solo di piccolissime parti), Giovanni il mimo ai Grandi Magazzini. Tutte professioni insoddisfacenti, tanto che i tre tentano di sfondare nel teatro mettendo in scena il Cyrano de Bergerac. I mezzi a disposizione sono pochi, ma l’entusiasmo è tanto.
Nel frattempo Aldo, donnaiolo impenitente, chiede a Giacomo di liberarlo di Silvana, una ragazza che vuole mollare ma non ne ha il coraggio. Ma Giacomo non può andarci, così se ne occupa Giovanni, che si presenta al piano sbagliato del palazzo e parla per tutto il pomeriggio con un’altra ragazza, Marina, convinto che sia Silvana. L’equivoco si chiarisce ma ormai è tardi: Aldo, per errore, è costretto a consegnare l’anello di fidanzamento alla ragazza che avrebbe dovuto “scarricare”. Aldo chiede ancora a Giacomo di “scarricare” Silvana: tuttavia Giacomo si invaghisce di Daniela, un’amica di Silvana che vive con lei: viene così organizzata una cena per far conoscere i due. Tuttavia alla cena sarà presente una terza amica, di cui non si sa niente. Giovanni, quindi dovrà intrattenere la terza ragazza che si rivela essere proprio Marina. Durante la cena farà la sua apparizione, sfondando una finestra, un ladro un po’ imbranato: è Beppe, che verrà compatito dai sei e rimarrà anche a cena. Dopo la cena, Giacomo scopre che Daniela ha dato il suo numero di telefono a Beppe e la lascia perdere.
Intanto, dopo un inizio non brillante, Giovanni e Marina (che fa la hostess) fanno coppia fissa. Inizia un bel periodo che però dura poco: Giovanni vuole vivere assieme a Marina, ma lei è titubante e parte per Francoforte: Giovanni la insegue, nonostante la paura del volo, ma Marina all’ultimo ha deciso di non partire all’ insaputa di Giovanni. Giacomo ha sostituito Giovanni al lavoro, e si fa licenziare a causa della sua pignoleria sulla grammatica italiana. Marina raggiunge i Grandi Magazzini sperando di trovare Giovanni, ma incontra Giacomo, con cui parla tutto il pomeriggio; lui la riaccompagna a casa e alla fine si baciano.
Giacomo si sente in colpa e racconta tutto ad Aldo, il quale gli intima di tacere, per il bene dell’amicizia e della rappresentazione teatrale (che nel frattempo non è ancora stata messa in scena). Giacomo non ce la fa e durante le prove confessa tutto a Giovanni. Scatta una furibonda lite verbale: Giovanni rinfaccia a Giacomo di aver sedotto Marina, e ad Aldo di complicità ed essere un mantenuto (vive infatti in un magazzino di Giovanni, senza pagare l’affitto). Giovanni scaccia Aldo, distrugge le scene della commedia e se ne va infuriato. Alla fine di questo lungo flashback il viaggio termina, ed i tre si mettono in viaggio per il paese di Aldo: raggiungono l’ospedale, ma il medico dice loro “quello che potevamo fare, lo abbiamo fatto” , come ad indicare che per il povero Aldo non c’è più niente da fare. Si viene così a sapere che Aldo vive, ma più che altro vegeta, a casa della zia, che lo accudisce.
I tre arrivano finalmente al capezzale di Aldo che è ridotto veramente male: immobilizzato a letto, straparla e fa fatica a riconoscere gli amici. Aldo prega i due amici di andare a comprare gli arancini di Zio Totò, un bar lì vicino, per mangiarli insieme a loro, e chiede a Marina di fargli compagnia fino al ritorno dei due. Giacomo e Giovanni vanno a svolgere la commissione, ma al ritorno, nessuno è in casa: Aldo è sparito dalla camera da letto. Giacomo e Giovanni restano nella stanza chiedendosi cosa sia successo, quando improvvisamente tutta la casa si “smonta”: si tratta in realtà di una ricostruzione teatrale a pareti mobili, che una volta rimosse, mostrano dove veramente si trovano i due: su un palcoscenico.
Si apre il sipario, e compare Aldo che, recitando, indica gli altri due come gli interpreti del Cyrano e mette loro in mano spade e cappelli: in pratica, la storia della malattia si rivela essere un elaborato artificio messo in piedi da Aldo per attirare e riappacificare gli amici mettendo finalmente in scena la commedia che avevano preparato tre anni prima. Giacomo capisce e infila il cappello, dicendo la prima battuta della commedia: dopo un lungo istante, anche Giovanni mette il cappello e risponde a tono: ha perdonato i due amici. La commedia viene recitata fino alla fine, ed il pubblico applaude entusiasta. La scena finale mostra Giovanni e Marina che, probabilmente, sono tornati assieme, Giacomo mostra attenzione per l’infermiera dell’ospedale (che poi si allontana), mentre Aldo sfoga le sue energie ballando in discoteca vestito come John Travolta in La febbre del sabato sera.
Critica:
"Piuttosto accurato nella regia, disloca la storia su piani temporali paralleli seguendo il racconto della voce narrante di Aldo. Come accade sovente ai comici migliori, Aldo Giovanni e Giacomo mettono in rappresentazione se stessi, rinunciando saggiamente alle maschere e alle pesanti caratterizzazioni di cui cinema e tv traboccano. Parecchie gag sono azzeccate; alcune scene francamente divertenti. Quel che manca alla comicità del trio è una punta di cattiveria: proprio l'elemento che fa la differenza fra l'intrattenimento gradevole e la commedia che lascia il segno". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 16 dicembre 2000)"Tre uomini in gamba. Aldo, Giovanni e Giacomo fanno centro con 'Chiedimi se sono felice' e si preparano all'abbuffata natalizia che, si dice, salverà al botteghino il cinema italiano. Trionfo meritato e non scontato. Il loro terzo film ha messo d'accordo critica e pubblico, buonisti e cattivisti, sentimento e comicità". (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 15 dicembre 2000)"Il film è girato con attenzione, visivamente più accurato e inventivo dei precedenti: e Aldo, Giovanni e Giacomo nel loro squallore quotidiano, sono come sempre divertenti. Il cinema è quanto fanno meno bene; sullo schermo non raggiungono l'intensità e la concentrazione che li caratterizzano in palcoscenico: ma 'Chiedimi se sono felice' segna un cambiamento". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 15 dicembre 2000)
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