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REGIA: Fred Olen Ray
SCENEGGIATURA: Mark Thomas McGee
ATTORI: Shannon Tweed, Ted Prior, Sandahl Bergman, Chad McQueen, Frank Sivero, Henry Silva, Turhan Bey...
FOTOGRAFIA: Gary Graver
MONTAGGIO: Steven Nielson, Fima Noveck
MUSICHE: Chuck Cirino
PRODUZIONE: MDP WORLDWIDE
PAESE: USA 1994
GENERE: Azione, Horror, Thriller
DURATA: 84 Min
Trama:
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REGIA: Fred Olen Ray
SCENEGGIATURA: Mark Thomas McGee
ATTORI: Shannon Tweed, Ted Prior, Sandahl Bergman, Chad McQueen, Frank Sivero, Henry Silva, Turhan Bey...
FOTOGRAFIA: Gary Graver
MONTAGGIO: Steven Nielson, Fima Noveck
MUSICHE: Chuck Cirino
PRODUZIONE: MDP WORLDWIDE
PAESE: USA 1994
GENERE: Azione, Horror, Thriller
DURATA: 84 Min
Trama:
In un vecchio vaso di vetro è contenuto, sospeso in un liquido conservante, uno strano abominio che assomiglia a quei feti deformi esposti nei musei di scienze naturali. Solo che questo abominio è vivo ed è anche in grado di esercitare imprecisati, ma malefici, influssi su chi lo possiede. Nella fattispecie, Howard, uno scrittore in crisi creativa (Ted Prior), che lo acquista in un negozio di anticaglie cinesi e se lo porta a casa per esserne ispirato. Per cominciare, violenta la moglie Peggy (Sandahl Bergman), che, comprensibilmente, lo abbandona.
Di mezzo ci sono anche: un recuperatore di crediti che non vuole far uso della violenza estrema e ha una fidanzata incinta; il boss del recuperatore (Henry Silva) che invece lo vorrebbe più deciso; l’agente dello scrittore (nei guai perché deve dei soldi a Silva) e una ragazza che l’agente impone allo scrittore come segretaria per farlo lavorare più svelto (l’ubiqua Shannon Tweed, stakanovista del direct-to-video). L’idea, benché non originalissima, era bizzarra e salutarmente malsana, ma Fred Olen Ray non riesce a esserne all’altezza. Ci sono cose interessanti, tipo il personaggio del recuperatore di crediti (interpretato da un clone di Michael Madsen), e cameo divertenti, come quello di Henry Silva (c’è anche Turhan Bey, ma non lo si nota molto), ma il film risulta presto noioso e ripetitivo anche nella sua brevità.
Di mezzo ci sono anche: un recuperatore di crediti che non vuole far uso della violenza estrema e ha una fidanzata incinta; il boss del recuperatore (Henry Silva) che invece lo vorrebbe più deciso; l’agente dello scrittore (nei guai perché deve dei soldi a Silva) e una ragazza che l’agente impone allo scrittore come segretaria per farlo lavorare più svelto (l’ubiqua Shannon Tweed, stakanovista del direct-to-video). L’idea, benché non originalissima, era bizzarra e salutarmente malsana, ma Fred Olen Ray non riesce a esserne all’altezza. Ci sono cose interessanti, tipo il personaggio del recuperatore di crediti (interpretato da un clone di Michael Madsen), e cameo divertenti, come quello di Henry Silva (c’è anche Turhan Bey, ma non lo si nota molto), ma il film risulta presto noioso e ripetitivo anche nella sua brevità.
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