La piccola bottega degli orrori (1986) (DVDRip)

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REGIA: Frank Oz
SCENEGGIATURA: Howard Ashman
ATTORI: Rick Moranis, Ellen Greene, Vincent Gardenia, Steve Martin, Tichina Arnold, James Belushi, John Candy, Christopher Guest, Bill Murray...
FOTOGRAFIA: Robert Paynter
MONTAGGIO: John Jympson
MUSICHE: Miles Goodman
PRODUZIONE: GEFFEN COMPANY
PAESE: USA 1986
GENERE: Commedia, Musical
DURATA: 96 Min

Trama:
Seymour (Rick Moranis) è un imbranato commesso di un fiorista e acquista da un misterioso cinese una pianticella ancor più misteriosa che, scopre sconcertato, si nutre preferibilmente di sangue. La pianta, alimentata in questo modo, cresce e diventa gigantesca, diventando anche un’attrazione del negozio per la felicità del proprietario, il signor Mushnik (Vincent Gardenia). Seymour ha battezzato la pianta Audrey, come la collega di lavoro di cui è innamorato (Ellen Green), che è invece fidanzata con un dentista sadico e violento, Orin Scrivello (Steve Martin).
Ma il problema vero è che la pianta mostruosa e gigante comincia a diventare sempre più esigente. Colorato, bizzarro e vivace remake del classico di Roger Corman in versione musical, è un film che, nonostante l’origine, riesce ad avere una sua identità autonoma e una notevole qualità finale grazie all’unione di molti talenti interpretativi e alla messa in scena ispirata di Frank Oz, in stato di grazia. Rick Moranis è perfetto nel ruolo del timido protagonista, ma Steve Martin gli ruba la scena in quello del dentista sadico. Anche Bill Murray è molto divertente in un cameo come entusiasta paziente masochista di Steve Martin. Molto divertente e inventivo.

Critica:
"Qua e là lo ammetto, mi sono divertito, perché le canzoni - sottotitolate e non doppiate - sono piacevoli, perché i personaggi principali sono sbozzati con modi coloriti, perché la situazione di base, pur derivata in pieno dai temi dell'orrore, riesce a poco a poco a trasformarsi quasi in una beffa. Nel suo insieme, però, il film è fiacco, lo stile della regia (non so chi sia questo Oz) esita troppo spesso fra il reale e il surreale e la recitazione degli attori, anche se attenta, risulta quasi ad ogni scena vittima proprio di queste esitazioni. Tra i più plausibili, però, vorrei citare Rick Moranis, quello di 'Ghostbusters', nei timidi spaventi e negli amori sospirosi del piccolo fioraio, Ellen Greene, la bionda commessa che tende a rifarsi al tipo classico hollywoodiano delle svampite, e Vincent Gardenia, un po' bonario e un po' orco nelle vesti del proprietario del negozio. Il dentista che terrorizza con i suoi furori la commessa è Steve Martin. Le pagine in cui, nel suo studio, con trapani e tenaglie esercita il suo sadismo ai danni dei suoi pazienti sono i momenti forse più caricaturali del film. Con orrori di contorno che sembrano citazioni di Corman." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 17 Settembre 1987)"'La piccola bottega degli orrori', tratto da un successo off Broadway che a sua volta riprendeva un misconosciuto film di Roger Corman, non vanta una storia spettacolare né una recitazione uniforme. Vive delle piccole trovate. dell'efficace supporto musicale di Goodman e Menken, dell'aria sofisticata che pervade ogni inquadratura e anima ogni trovata. Spiritosa la regia di Frank Oz, l'inventore dei Muppets ed elegante il trucco di Lyle Conway (Dark Crystal). Rick Moranis ed Ellen Greene fanno con garbo gli amanti timidi." ('La Stampa', 23 Settembre 1987)"La favoletta della pianticella vampira piovuta dallo spazio e raccolta da Seymour, imbranato pollice verde e commesso di un decrepito negozio di fiori dei bassifondi, in sé non ha nulla di nuovo o particolarmente eccitante. Nel mentre fa la fortuna del proprietario del negozio, costituisce un problema, una ferita aperta per Seymour, il quale, avendo scoperto che la pianta è antropofaga ed ama il sangue, deve purtroppo provvedere a soddisfare la sua voracità, sempre più incontenibile, come le sue dimensioni. Prima basta qualche goccia di sangue che Seymour fa cadere dalle sue dita, poi finiscono fagocitati dalla pianta il teddy-boy dentista, fidanzato di Audrey, la commessa del negozio, ed il proprietario del negozio stesso. Poi nella trama passano vari temi come la storia del giovane povero che conosce infine l'amore (per Audrey) ed il successo, qualche sberleffo agli amanti del verde, una gustosissima caricatura del macho matto (il dentista sadico) e dei rosei sogni familiari dell'americano medio, l'orrore, sotto il segno del divertimento, per la cosa venuta dallo spazio (ricordate i baccelli del film 'L'invasione degli ultracorpi' di Siegel?). Ma il clou del film è la pianta, la creatura inventata da Lyle Conway e gli effetti speciali che le fanno da coro nel pirotecnico finale." (Fabio Bo, 'Brescia Oggi', 1 Novembre 1987)

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